Etruria campana a Pontecagnano Faiano.

Etruria campana a Pontecagnano Faiano.

31 Maggio 2019 0 di Dario Tomasiello

La città di Salerno, dal punto di vista storico, è nota per l’eredità longobarda ma nel resto della provincia si possono incontrare testimonianze molto più antiche. Ad esempio nel vicino comune di Pontecagnano Faiano: un piccolo centro in continua espansione in cui poggiano mura risalenti addirttura all’età del rame (3500 – 2300 a.C.).

Secolo dopo secolo le culture dei vari popoli presenti sul territorio, dai Sanniti passando per gli Etruschi fino ai Romani, contribuirono a sviluppare vari insediamenti tra cui il più importante dal nome di Picentia, città romana abitata dal popolo sconfitto dei Piceni. Il grande centro fu raso al suolo più volte a causa delle continue ribellioni dei cittadini refrattari al giogo dell’Impero finché non venne fatto assoluto divieto di ricostruire. La desolazione della valle formò numerosi acquitrini con il conseguente sviluppo della malaria che costrinse gli ultimi abitanti rimasti a trasferirsi sulle colline circostanti.

Il Parco Archeologico di Pontecagnano custodisce alcune mura del breve splendore di Picentia mentre a qualche centinaio di metri si trova il Museo Archeologico Nazionale, luogo imperdibile per appassionati di storia i quali potranno ammirare numerosi ritrovamenti dal periodo Eneolitico all’Età Romana.

Elmo d’impasto risalente all’Età del Ferro.
Vari recipienti d’argento (secondo quarto del secolo VII a.C.).
Pendente bronzeo di un costume funerario femminile (prima metà del VII secolo a.C.).
Fibula in argento (Ultimo quarto del secolo VIII a.C.).

Dopo l’esauriente visita al museo, per completezza, si possono visitare le fondamenta dell’antica città le quali, purtroppo, non abbondano poiché il lavoro degli scavi è lungo e l’area da ispezionare molto ampia. Dai più recenti rilievi sono comunque emerse le mura di un intero isolato che, attualmente, è circondato da una sorta di parco-giardino immerso nella natura dove poter trascorrere il tempo rilassandosi oppure dedicandosi ad attività culturali e ricreative grazie alla presenza del Centro di Educazione Ambientale, di una biblioteca all’aria aperta e di aree destinate agli orti urbani.

Uno scorcio del Parco Archeologico di Pontecagnano.
I resti dell’antica Picentia.

Nonostante la “lentezza” nel prosieguo degli scavi, rincuora vedere tanto verde rispettato e tutelato da associazioni attive in campo ambientale anche perché dalla natura si ricavano molte delle materie prime per cui i territori del circondario sono noti a livello gastronomico.

A tal proposito Pontecagnano dispone di molti locali di rilievo che, anno dopo anno, sembrano aumentare di numero ponendo il comune sotto i riflettori del cibo di qualità. Di grande esempio sono Cantina18cinquanta6, enoteca suggestiva che pone grande cura anche nel cibo, bisteccheria Bruno, trattoria dal gusto raffinato specializzata in grandi carni, oppure il vicino Mon Bistrot, elegante ristorante per esperienze gustative di alto livello; un po’ più lontano Giù al Mulino (per la precisione a Faiano) ma consigliatissimo per la posizione lontana dal caos e la cucina ispirata alla cultura contadina.

Il Mon Bistrot richiama facilmente l’attenzione dalla strada essendo circondato da siepi e luci soffuse a rendere il luogo una piccola oasi ideale anche per aperitivi spensierati. I profumi provenienti dalla cucina sotto il comando di Roberto Accarino, ex allievo di Niko Romito, sono la spinta decisiva ad entrare per vivere esperienze gastronomiche di altissimo livello. Le forme, i materiali e i colori della sala invitano a rilassarsi mentre si sfoglia il bel menù le cui portate, innovative senza esagerare, mostrano l’elevata conoscenza dello chef. Il pranzo si differenzia dalla cena per la formula business lunch i cui piatti si presentano più semplici ma non meno interessanti rispetto alle varianti serali, spingendo così l’asticella del rapporto qualità/prezzo molto in alto.

La sala è raffinata e ben gestita dalla brigata molto attenta ai dettagli.
La goduria: pasta mista, cozze e peperone crusco.
Baccalà, purea di patate e cipollotti.
Tiramisù.

Dopo un piacevole pranzo le belle giornate suggeriscono piacevoli passeggiate nella natura incontaminata in cima a Faiano, frazione pontecagnanese ricchissima di sorgenti a ridosso dei Monti Picentini. Appena entrati nel piccolo centro si nota immediatamente la presenza di folti boschi circostanti che nascondono piccole aree naturali e sentieri ideali per scampagnate e pic-nic.

Una villa storica (proprietà privata non visitabile) nel centro di Faiano.
Monumento ai Caduti e Torre dell’Orologio in Piazza Garibaldi.

Di particolare interesse è il breve percorso che conduce alla Sorgente Sette Bocche: si dice che la sua acqua calcio-magnesiaca sgorghi da sette insenature diverse nelle quali la composizione chimica è dissimile da ogni falda e, quindi, dotata di proprietà curative differenti. Chiaramente una leggenda sebbene nessuno l’abbia confermata.

La sorgente è poco distante dal centro abitato proseguendo lungo via Carlo Pisacane, una strada un po’ dissestata che ad un certo punto termina lasciando spazio per parcheggiare e proseguire a piedi attraverso un sentiero diretto alla fonte.

Il verde sentiero che porta alla Sorgente Sette Bocche.
Pura quiete lungo il percorso naturalistico.
Il punto in cui sgorga l’acqua della sorgente.

L’area attrezzata per consumare un buon pasto all’aria aperta non è particolarmente ampia quindi in caso di ressa c’è come alternativa il suggestivo Bosco di San Benedetto raggiungibile in pochi minuti percorrendo la provinciale per Montecorvino Rovella. Tra gli alberi dello spiazzo dedicato per ricche grigliate si scorgono vari sentieri tra cui uno diretto a valle verso le Terme Borboniche purtroppo versanti in stato di abbandono sebbene raccolgano ancora acqua fetente, allegro toponimo ad indicare la sorgente di tipo sulfureo.

La foresta è evocativa ed in alcuni punti la natura è più selvaggia che mai.

Il suolo che si calpesta è molto antico: in queste terre si salvarono alcuni tra gli abitanti sopravvissuti alla distruzione di Picentia che con gran forza d’animo fondarono un nuovo villaggio nel 201 a.C., oggi conosciuto col nome di Santa Tecla. Il nome del borgo nacque nei secoli successivi in seguito agli avvenimenti di quella che potrebbe essere una leggenda sulla figura di Tecla, donna sopravvissuta alle angherie del padre grazie a dei miracoli e fuggita nel territorio dei Monti Picentini per dedicarsi ad una vita di preghiera e aiuto verso il prossimo. Attualmente il centro non è grande avendo vissuto pochi eventi portanti ad un notevole progresso, tuttavia l’architettura deliziosamente medievale è quanto di meglio si possa aspettare da un borgo ricco di cunicoli, archi e vicoli che si incrociano tra loro.

Archi e cunicoli si sovrappongono lungo le vie del centro.
Immancabili i piccoli santuari come la Chiesa di Santa Lucia.
I vicoli di un borgo non prettamente turistico emanano un silenzio surreale a volte interrotto da voci lontane.

La luce fioca tra le strette vie indica che si appresta la sera e, in Campania, la pizza a cena è un “must” che non manca nemmeno nei piccoli comuni. Tra le pizzerie di qualità a Pontecagnano sono da menzionare la storica Pulecenella, impasti scioglievoli per pizze leggere e gustose in un ambiente rustico, Lievita, ultima arrivata tra le pizzerie gourmet dove il topping assume grande importanza, I Borboni, vera pizza napoletana servita da gran signori in un ambiente raffinato.

La scelta ricaduta su I Borboni ha permesso di vivere una bella esperienza in cui il commensale viene letteralmente coccolato dall’accoglienza cordiale e dai grandi sapori delle pizze curate dai talentuosi Daniele Ferrara e Valerio Iessi. Il menù davvero variegato propone pizze classiche e gourmet passando per gli immancabili fritti della cultura partenopea, in più grande attenzione nel beverage che include birre artigianali e vino di cantine conosciute a livello internazionale.

I Borboni pizzeria.
Lo spettacolare tris di montanarine.
La pizza “Parlami d’Amore Mariù”.
Le pizze cambiano stagionalmente nel topping ma il bellissimo cornicione è sempre lo stesso.

Il cibo, la storia, la natura: non manca nulla nel piccolo comune di Pontecagnano. Un lembo di terra che non esprime ancora appieno tutto il suo potenziale ma fa il possibile per rapirvi e trattenervi almeno qualche ora se non l’intera giornata. Basta credere in ciò che un luogo ha da offrire, anche se è sotto casa.