Le perle della Costiera Amalfitana: Maiori e Minori.

Le perle della Costiera Amalfitana: Maiori e Minori.

22 Giugno 2019 Off di Dario Tomasiello

Dopo aver goduto della fascinosa Vietri sul Mare (di cui ne parlo qui), il viaggio lungo la Costiera Amalfitana può iniziare percorrendo la strada serpeggiante che costeggia il mare, magari concedendosi ogni tanto una sosta per ammirare come il blu dell’acqua si fonda con l’orizzonte infinito. Dopo poche curve, Cetara è una tappa che merita la fermata ma può fungere da ciliegina sulla torta quando arriverà il fatidico momento di ritorno dalla “full immersion” amalfitana.

La Torre Normanna a pochi passi da Maiori.

Dal cuore della costiera spuntano Maiori e Minori, piccoli borghi dal passato tumultuoso ma culturalmente ricco, infatti basti pensare che furono fondati dagli Etruschi con il nome di Rheginna Maior e Rheginna Minor. Gli insediamenti crebbero notevolmente col passare del tempo diventando luoghi di villeggiatura prediletti dai romani e fruttuosi porti commerciali che contribuirono alla futura formazione della potente Repubblica Amalfitana.

Purtroppo ai giorni di gloria susseguirono lunghe crisi e catastrofi. Il successo commerciale di Maiori e Minori, dove ques’ultima ebbe una storia economica molto simile ad Amalfi grazie alla presenza dei Bizantini, trasformò la costa in preda favorita di Normanni, Saraceni e Pisani per conquiste e razzie che ridussero l’economia del territorio alla sola agricoltura. Ai saccheggi si aggiunsero diversi disastri naturali anche in età moderna: alluvioni, pestilenze e persino l’eruzione del Vesuvio nel ‘600 impedirono a entrambi i paesi di tornare all’epoca più fiorente.

La spiaggia di Maiori.

Tuttavia alcuni segni del passato sono ancora in condizioni tali da poter apprendere meglio il contesto storico come il Castello di San Nicola de Thoro-Plano e la Torre Normanna, quest’ultima modificata in rinomato ristorante a Maiori. Il castello, ubicato in posizione panoramica, è raggiungibile a piedi percorrendo una ripida ma caratteristica scalinata oppure con l’auto attraverso una stretta strada che arriva quasi ai piedi delle mura.

Ultime rampe per il Castello di San Nicola.

Quasi al termine della lunga sudata, alzando lo sguardo, la fortezza sembra un rudere abbandonato. In realtà, una volta superata la piccola porta d’ingresso sorvegliata dal castellano, all’interno si possono visitare molti dei luoghi che rendevano il castello una cittadella: la cisterna, la chiesa con il suo cimitero, il caseggiato principale e le torri a prova di assedio. Senza definizione di tempo invece il panorama che regala scorci favolosi sia guardando verso il mare che verso le montagne in direzione del Valico di Chiunzi.

Panorama su Maiori.
L’interno del castello presenta anche alcuni vigneti di recente installazione.
Veduta sui Monti Lattari.

Gli amanti del cibo sanno bene che le caratteristiche di un determinato territorio sono possibili da ritrovare anche a tavola. E la Costiera Amalfitana è molto rinomata per la gastronomia che si può gustare in ristoranti di qualità come Pineta 1903, dedicato a chi cerca specialità locali da assaporare sotto un favoloso pergolato di limoni, e Torre Normanna dove piatti raffinati ben si associano con l’ambiente ricercato e dotato di fantastico affaccio sul mare. Per chi invece si trova a Minori si consiglia il Giardiniello, cucina tradizionale ma curata in un locale romantico.

Al Ristorante Pineta 1903: bignè con ricotta e pomodorini secchi per aprire le danze.
Bruschette di pane cafone in tre varianti semplici ma gustose.
Spaghetti alle vongole veraci.
Il bellissimo pergolato del ristorante.
Branzino in crosta di patate croccanti aromatizzate alle erbe della macchia mediterranea.
Un fresco sorbetto al limone.

Da non dimenticare anche le pasticcerie e i dolci tipici della costiera i quali fanno largo uso di limoni senza tralasciare delizie come mousse al cioccolato, ricotta e pera e il noto binomio melanzana e cioccolata.

Alla Pasticceria Sal De Riso: la Delizia al Limone.
Cremoso allo Sfusato di Amalfi.

Dopo un ipotetico pranzo, per quanto i centri siano piccoli, ci si può riservare di scoprire diversi angoli graziosi e di particolare interesse storico. A Maiori, ad esempio, attira il Palazzo Mezzacapo in Corso Reginna: è una grande residenza cinquecentesca della nobile famiglia Mezzacapo trasformata in biblioteca comunale, archivio storico e laboratorio culturale. Tra le varie stanze del palazzo spicca la sala consiliare con un ampio soffitto a volta affrescato dal maestro Ludwig Richter, sebbene tale dettaglio non sia certo. I più attenti sentiranno uno scroscio d’acqua proveniente dalle vicinanze, trattasi delle fontane all’interno del bel giardino di origine settecentesca.

Corso Reginna.
Il soffitto affrescato della sala consiliare.

Il giardino del Palazzo Mezzacapo.

La costiera dal terreno frastagliato consente spensierate passeggiate tra agrumeti a diversi metri di altitudine dal mare. Chi non è predisposto al trekking più puro, può godere della bellezza circostante percorrendo il Sentiero dei Limoni, percorso a gradini da imboccare nei pressi della pittoresca Collegiata di Santa Maria a Mare che attraversa rigogliosi limoneti e la caratteristica località Torre.

Panorama dal Sentiero dei Limoni. In primo piano il Castello Mezzacapo.
Un caratteristico passaggio sul percorso.
Il profumo dei limoni è onnipresente.

Terrazzamenti e antichi casolari: una piacevole fuga dalla realtà caotica.

A pochi metri da Torre si fa la piacevole conoscenza di un giovane a capo (insieme alla famiglia) dell’azienda agricola Ruocco’s. Di cosa si occupa? Di limoni naturalmente, come i suoi avi prima di lui da ben 300 anni. Con un piccolo obolo sarà lieto di offrire limonata fresca, limoncello e il singolare limone curato con aceto, sale e menta da gustare con tutta la buccia.

Il simpatico benvenuto dei Ruocco’s.
I limoni dell’azienda agricola.
Un bellissimo pergolato.

Dopo aver superato il piccolo caseggiato di Torre, servono dieci minuti per terminare i gradini e trovarsi a pochi passi dalla sontuosa Basilica di Santa Trofimena e dalle pasticcerie più note del paese.

Veduta di Minori.
La Basilica di Santa Trofimena.

Come accennato all’inizio dell’articolo, i Romani erano rapiti a tal punto dal fascino (e dalla ricchezza) della costiera da voler costruire delle dimore di villeggiatura. Un esempio noto è la Villa Marittima Romana di Minori, struttura risalente al I secolo d.C. appartenuta a un ricco patrizio d’identità ignota. Gratuitamente si possono ammirare i reperti dell’epoca quali vasellame, oggettistica, recipienti in vetro e utensili di vari materiali; proseguendo la visita si accede all’abitazione e alle sue stanze adibite per vari scopi: dall’area dedicata alla musica al triclinio-ninfeo, ovvero il vano banchetto con tanto di fontana le cui acque defluivano nella piscina realizzata nel viridarium, l’ambiente esterno dell’edificio circondato dal triportico.

Il triclinio-ninfeo.
Il triportico del viridarium.

Circondati dai sentori dei limoni e dal rumoreggiare del mare, le giornate sembrano non finire. Finchè non ci si rende conto di proseguire il viaggio verso le mete più gettonate della costiera: Amalfi e Ravello.